John Faser - FOSCHIA

{Testo di "FOSCHIA"}

{Strofa}
Il sole appena sorto è già morto di teratoma
Un infarto come inserto che ha distorto ogni bioma
È andato tutto in corto, sono risorto dal coma
Con il torace aperto e gli occhi infetti di glaucoma
Il drago degli abissi sputa Radio e ha gli occhi rossi
Sotto un eterna eclissi che cola sangue in epistassi
Pago il sacrificio con il grigio dei miei fossi
Affogo nel lago, mi lego a una corda di sassi
Cangiante iridio lascia pozze di sterminio
Pratico un autoesilio da un mondo corrosivo
Aspetto il declino, professo il culto del suicidio
Venero un dio rettile sessualmente ambiguo
Grandi rami su reami cintano sciami di anatemi
Iinfomi di tsunami spazzan costumi e teoremi
Semi masticano tomi, ma sto riaccendendo lumi
Se non diverremo automi mi congiungerò a 'sti fiumi
Avverto echi lontani la morte di un mondo minuscolo
Azzerati cicli solari restano guardiani del crepuscolo
Un bossolo di nebbia mi si è conficcato in testa
Genera un bozzolo che nutre di rabbia una locusta
Rantola la merla ha nascosto la perla in una bettola
Offre pegno alla Laverna, impala corpi come l'Averla piccola
La lanterna crea ombre lascia il segno di una piattola
È la sua coscienza interna che lentamente si spappola
Sepolto da lustri, fra i muschi all'ombra dei boschi
Incarno fuggiaschi, le conifere di Majakovskij
Si aprono i portali per i sette basilischi
Crollati gli ideali resteranno solo molluschi
Fanculo al tuo complotto, è il nulla che mi sta divorando
Perché anche chi porta luce infine geme nel farlo
Spargo il mio seme nel fango affinché rinasca una creatura , abominio della natura che esala fumi d'amianto