John Faser - Elegia Notturna

{Testo di "Elegia Notturna"}

{Intro}
Bruceranno le vostre ideologie e i vostri idoli di carta e risorgeranno le sequoie millenarie

{Strofa 1}
Mi vesto di fango un mantello d'alghe
Paludi di ghiaccio si fanno più larghe
Le targhe di auto cosparse del sangue
Di ampie vedute sgozzate nei lager
Da arpe di rame echeggiano i colpi
Volteggiano corvi sul nostro reame
Collane intagliate presentano volti
Adornano corpi che furono in vita
Secernono rari ricordi ma avvolti dal tanfo
L'olеzzo del vuoto che ci sta inglobando
Non sento il profumo dеi fiori di campo
Lasciami farla finita
Sopraggiunge l'incognito indomito fugge
Sfugge all'illogico funge da monito
Luce che vomito
Le forbici sono più lunghe del solito
Si scuce l'intonaco
Punge allo stomaco
Urge un ricovero

{Strofa 2}
Ti tagliasti i polsi
Divennero fiumi ci scrissi poemi incisi sui rami
Dicevi che volevi morire
Tutto mi intristisce qui annego
Sono felice solo se bevo
Finché tutto perisce
Svanisce nel nero
Decostruisco il linguaggio, torno all'isolamento umano
Crescono rami di faggio dal centro del mio cranio
Lepidotteri come angeli rotti
Vangeli sorti dagli alberi morti
Piangevi dagli occhi e nascevano fiori
Protetti dai rovi
Da insetti rincoti
Protetti dai rovi
Da insetti rincoti

{Strofa 3}
Il piano della realtà non corrisponde a ciò che visualizzo
Si mischiano atomi che schematizzo
Formano immagini
Sempre più fragili
Gracili inganni ci hanno soggiogati
Ci crediamo più grandi di quello che siamo
Tiepidi sonni di sensi celati
Ci tengon distanti da ciò che vediamo
Nel mentre usignoli delineano solchi
Disperso tra i mostri di Ken Sugimori
Moriamo da soli sotto cieli sporchi
Spurgando i grigiori di tagli e tumori
Tra quei muschi bianchi distanti dal sole
Parlo ai nudibranchi sdraiato per ore
Risale l'odore di nebbia a banchi
Da nasse di granchi in decomposizione
Carcasse pulsanti
Masse pensanti
Stanchi di tutto in lutto per gli astri