John Faser - MOSTRI

{Testo di "MOSTRI"}

{Intro}
Jason

{Strofa 1}
Avverti lamenti di degenti cucio lembi dei pazienti aventi tessuti reagenti infetti
Rigetti dissidenti marciulenti getti purulenti orrendi sintomi d'incubi viventi
Il forte odore di miseria e morte che si avverte
Rianima materia inerte, venga sorte deprimente
Una consorte sofferente, certe volte la mia mеnte verte oltrе
Coltre ingente Incerte rotte troppe vette strette grotte è reprimente
Inermi nervi vermi servi fermi germi interni
Inferni eterni ventri aperti sterni bioluminescenti
Alterni inverni decadenti a tempi infertili
Inferti ai feretri più freddi
Offerti scheletri, sofferti meriti
Tra ceneri di affetti deboli e reietti egemoni
Deserti angelici ai cospetti
Secoli costretti a gelidi prospetti increduli, aspetti demoni
Soggetti a esuli concetti alchemici
Esili sospetti
Esili sospetti

{Interludio}
La creatura ha fame e se non le diamo da mangiare ci distruggerà tutti

{Strofa 2}
Sospiri sempre più lunghi ormai punti ai suicidi
Disturbi ossessivi raggiunti presunti omicidi
Presidi notturni ai defunti confini profili disgiunti
Gli arnesi ricurvi, i sussulti rappresi
Le pareti cremisi attesi l'eresia
Estesi paresi d'ardesia
Pare sia resina dei corpi appesi protesi
Accesi quei lumi per gli esseri impuri, distesi nei fiumi sospesi alle funi
Pretesi quei grumi, contesi da lupi svedesi
Discesi per mesi le rupi di
Lugubri umidi tumuli succubi duttili cumuli
Frutti di stanze di specchi
Distanze e distacchi
Il buio negli occhi come alberi secchi
Neanche mi tocchi
Neanche mi tocchi