Helle - Antropocene

{Testo di "ANTROPOCENE"}

L’industria del porto s’ingoia le dune desertiche grigie
Carene bianche, sollevate, ribaltate
Larghe travi - croci nere nel cielo -
Chi si crede diverso ha ragione, ma sbaglia
Chi è conosciuto come tale è stato messo lì da chi conta
E chi conta è servo principale del sistema
L’anarchia fallisce perché le sue armi portano via dalla natura sociale
Non lo sapevi? Da soli si crepa

E chi parte
Cerca casa
O finge di non averla mai voluta
E chi torna
Pretendе
D’averla sempre avuta
Lе idee cambiano
E ci rendono distinti
Ma tutti uguali
Nel tentativo disperato di dare un senso e
Chi parte, resta
E chi resta, parte
E l’uomo è l’incoerente, di sempre
Mordendosi la coda
Che ha pettinato fino ad ora
Con l’età si rivela il volto della macchina
Parlo il linguaggio obsoleto dell’ingranaggio che sa di sporco oliato di grasso
Vi osservo camminarmi dentro, uno dopo l’altro
Nel meccanismo dell’incastro
Ludovico, t’ho scorto fra i vapori che s’alzano
Fissi una bestia disumana che sta respirando
Lo senti il mio potere? E’ il potere dell’età
E di qualcosa che si può spiegare solo in un veleno ragguardevole
Antropocene, antropocene
Non sono degna della tua nobiltà
Antropocene, antropocene - questo è ciò che il mondo ti dà -
Antropocene, antropocene
Non sono degna della tua verità
Antropocene, antropocene - questo è ciò che il mondo ti dà -

E chi parte
Cerca casa
O finge di non averla mai voluta
E chi torna
Pretende
D’averla sempre avuta
Le idee cambiano
E ci rendono distinti
Ma tutti uguali
Nel meccanismo disperato di dare un senso e
Chi parte, resta
Chi resta, parte
E l’uomo è l’incoerente, di sempre